Cosa sono

La formazione è fondamentale in qualsiasi contesto organizzativo per essere competitivi ed è elemento essenziale per la crescita del valore aziendale. Solo un’impresa che ha saputo investire sulla crescita delle proprie risorse umane potrà mantenere alta la sua competitività.
Le risorse umane sono senza dubbio lo strumento dotato di maggiore influenza per la crescita delle aziende, perché attraverso lo sviluppo personale e professionale dei singoli saranno raggiunti dei miglioramenti nei processi lavorativi aziendali.

Investire nella formazione rappresenta un tassello importante nella costruzione di un’economia della conoscenza. In una strategia di Lifelong Learning, la formazione continua eleva la qualità dei saperi e delle competenze dei lavoratori e delle organizzazioni.

La formazione, rappresenta una leva essenziale per le aziende sia nel processo di gestione sia nelle fasi di sviluppo e innovazione e costituisce un cardine fondamentale per il controllo della qualità delle attività che si realizzano.
Oggi più che mai, la conoscenza, la tecnica, la tecnologia, si trasformano rapidamente, di conseguenza è necessario fare “manutenzione della risorsa capitale umano”, perché è proprio l’aggiornamento del personale il fattore che consente ad un’azienda di rimanere “competitiva” sul mercato, in termini di qualità e di miglioramento continuo.

La formazione, può riguardare diverse aree funzionali per lo sviluppo competitivo di un’impresa, come l'innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei processi aziendali, il commercio elettronico, l’accompagnamento ai processi di internazionalizzazione, ecc...

Possibilità di una formazione interna finanziata, senza alcun costo per l’azienda.

Possibilità di una formazione finanziata, a costo zero, su qualsiasi argomento specifico d’interesse dell’azienda..

Possibilità di una formazione finanziata, a costo zero, su qualsiasi argomento specifico d’interesse dell’azienda.

Possibilità di attivare un processo di aggiornamento continuo, a costo zero, del livello di conoscenze e competenze aziendali, necessario per offrire un servizio di qualità orientato alle più attuali esigenze del mercato.

Grazie all’opportunità offerta dai Fondi Paritetici interprofessionali si possono realizzare percorsi formativi a costo zero per l’azienda.
I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa, istituiti con la legge 388 del 2000, promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale . Possono essere istituiti Fondi Paritetici Interprofessionali per ciascuno dei settori economici dell’industria, dell’agricoltura, del terziario e dell´artigianato; gli Accordi Interconfederali possono prevedere l´istituzione di Fondi anche per settori diversi, nonché la costituzione di un´apposita sezione per la formazione dei dirigenti.
Dal 2003 le imprese possono chiedere all’INPS, mediante indicazioni sul modello UNIEMENS (ex DM10) di trasferire lo 0,30 % dei contributi obbligatori versati all’INPS (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”), ad uno dei Fondi Interprofessionali Nazionali, istituiti per ciascuno dei settori economici dell’industria, dell’agricoltura, del terziario e dell’artigianato.

Il Decreto Legislativo n.150/2015 riconosce l’importanza e il valore di tali organismi, inserendoli all’interno della Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro.
Per creare un quadro omogeneo a livello nazionale, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è affidato il compito d’indirizzo sul sistema della formazione professionale continua, ivi compresa quella finanziata dai fondi interprofessionali, anche su proposta dell'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive alla quale è affidata la gestione dell’Albo nazionale degli enti di formazione accreditati sulla base delle linee guida definite in sede di Conferenza stato, regioni e province autonome, nonché la definizione e realizzazione, in cooperazione con tutti gli enti ed istituzioni interessati, di un sistema informativo della formazione professionale, ove saranno registrati i percorsi formativi svolti dai soggetti residenti in Italia, finanziati in tutto o in parte con risorse pubbliche.
L’Agenzia svolge anche un’attività di vigilanza sulle attività svolte dai fondi interprofessionali per la formazione continua. Chiarimenti sulla gestione delle risorse finanziarie dei fondi sono stati forniti dalla Circolare n.1/2018.

Ogni impresa può aderire a uno dei Fondi in modo volontario e gratuito, l’adesione, infatti non comporta alcun onere o costo.
L’adesione è pertanto semplice e può essere paragonata al meccanismo dell’’8 per mille, il singolo contribuente, infatti, può decidere di destinare, o non destinare, una percentuale dei propri contributi, comunque versati, alla Chiesa o a un’altra associazione ma qualunque sia la decisione presa questo non modificherà la somma da pagare prevista nella dichiarazione dei redditi.

Lo stesso vale per l’adesione ai Fondi paritetici, in quanto qualunque sia la decisione dell’azienda, il contributo versato all’INPS non sarà modificato. In altre parole, sia per le società che aderiscono, sia per quelle che non aderiscono ai Fondi Paritetici Interprofessionali, resta fermo l’obbligo di versare all’INPS il contributo previsto secondo le consuete modalità.
Ogni Azienda può aderire contemporaneamente solamente a un Fondo.  Ciascuna Azienda può aderire a uno dei Fondi esistenti indipendentemente dal settore primario di riferimento o dall’Associazione di categoria cui aderisce.

I Fondi Paritetici Interprofessionali cofinanziano Piani formativi aziendali, interaziendali o settoriali e territoriali che le imprese di solito tramite di Istituzioni formative accreditate, decideranno di proporre per i dipendenti, anche dirigenti, di imprese iscritte al Fondo di riferimento.

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